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SIAMESE

 

Il Siamese è un gatto dalle origini antichissime e la sua presenza è nota già dal XIV secolo, così come dimostrano le descrizioni di gatti colourpoint nei versi dell'opera “Smud Khoi” o “Libro dei Poemi del Gatto” scampato all'incendio di Ayuthia (capitale del Siam, i.e Thailandia).

Inizialmente il Siamese fu un gatto di corte, in quanto viveva soltanto a palazzo reale come guardiano dei templi. Fu introdotto in Europa verso la fine del 1800 quando il Re del Siam fece dono al console britannico a Bangkok di una coppia di esemplari, che egli regalò a sua sorella Lillian Gould Velvey. Nel 1871 furono esposti per la prima volta in Europa alla mostra al Crystal Palace di Londra, ma solo nel 1885 questi gatti entrarono nel cuore del pubblico londinese: i gatti esposti erano di Lillian Velvey e si chiamavano “Duen Ngai”, “Kalohom” e “Khromata”. 
Nel 1902 si fondò il primo Club del Siamese in Inghilterra, patria di maggior selezione e diffusione del Siamese insieme alla Thailandia per diversi anni. Agli inizi del '900 la razza era tra le più amate, ma per un lungo periodo il Siamese fu “usato” anche per ibridare molte altre razze che ambivano ad avere il Colourpoint e gli occhi blu.

Negli anni '50-60 il Siamese sbarcò in USA, non solo tra gli allevatori ma anche al cinema con film di successo come “Operazione Gatto”o il celebre Disney “Lilli e il Vagabondo”. E sempre in questo perioso la razza, ormai passata di moda, fu rinnovata dagli allevatori che cercarono di selezionare un tipo più estremo di Siamese, quello che conosciamo oggi giorno dal profilo dritto, con orecchie grandi ed il corpo più snello ed elegante.
Intorno alle origini del Siamese ci sono varie leggende, ma il fatto che il Re del Siam li avesse preposti a guardia del proprio palazzo e che fosse vietato portarli fuori dal paese, pena la morte, dice molto sulla rilevanza sociale di questo gatto. La leggenda forse più famosa narra di una coppia di Siamesi, Cula e Tien, che restarono a guardia del tempio Buddista quando il monaco andò alla ricerca del suo successore; passati diversi giorni Tien decise di andare ad aiutare il monaco nella sua ricerca e Cula restò da sola alla guardia dei tesori del tempio. Per tutto il tempo restò sveglia ma, ormai stanca, per dormire un po' decise di custodire i tesori annodandoli alla coda. Al ritorno il monaco e Tien trovarono i tesori illesi e dei micetti ad aspettarli.
Ci sono altre numerose leggende ed una in particolare mette in luce il rapporto “morboso” tra il gatto ed il suo umano. I Siamesi erano considerati custodi dell'anima del deceduto, al punto tale che venivano sepolti insieme e poi, attraverso dei cunicoli, il gatto tornava alla propria casa dove veniva venerato come se fosse la reincarnazione del defunto stesso.

Il Siamese è il gatto in assoluto più elegante, con un corpo sinuoso e allungato ma allo stesso tempo muscoloso. Il pelo è corto e setoso, possibimente lucido e la sua particolarità sono i point (mascherina, zampe, coda e orecchie) che contrastano con il corpo color crema. Gli occhi devono essere di colore blu inenso e la testa è triangolare, con orecchie grandi alla base e appuntite alle estremità.
Caratterialmente è intelligente, vivace e si attacca molto ad una persona in particolare. Detesta la solitudine, ma ha feeling con gli altri gatti e/o cani della casa. E' la razza più “chiaccherona” in assoluto e riesce a raggiungere tonalità diverse ed articolate tanto che a volte sembra quasi che riescano a parlare!

 

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